Sembrava sbadigliasse e lei, ritta sulle punte dei piedi, ci aveva infilato la testa per guardare verso l’ alto ed assicurarsi che fosse proprio da li’ che babbo Natale sarebbe sceso, chiedendosi se non si sarebbe sporcato con la fuligine nera che avvolgeva l’ enorme cappa del camino.
Quest’ anno lo voleva vedere, il signore dalla lunga e soffice barba canuta che leggeva la sua letterina.
Si rannicchio’ nell’ angolo e porse l’ orecchio…
Caro Babbo Natale, Dear Santa,
quest’ anno è volato con calde folate di vento estivo, un’ autunno avaro di brina e la neve che ancora danza in alto e non arriva a posarsi.
Quest’ anno sono stata troppo prodiga di parole e di gesti e anche se qualcuno ha detto che ormai sono troppo grande per scriverti questa letterina, ti chiedo:
un salvadanaio per riporvi le parole ed usarle con maggiore parsimonia;
un sacco capiente per riporvi la generosita’ e farne dispensa;
guanti di lana per proteggermi dalle agressioni del freddo e dai giudizi;
una boraccia di silenzio per dissetarmi nei giorni di chiasso;
il canto del vento che mi accompagni nelle salite, l’ amicizia sincera che mi supporti nelle discese, l’ amore che mi rischiari nelle notti senza luna.
Ma soprattutto caro Babbo Natale concedimi sempre di sognare, perché i sogni non fanno rumore.
Lori
Non si è mai troppo grandi per avere dei sogni, ti auguro che tutti i tuoi si avverino! <3
Meravigliosa la tua lettera a Babbo Natale e grazie per farci sognare.
Grazie Roberta e buona seconda domenica d’ avvento!
Io da nonna continuo a sognare…
Sognare sempre… sempre, mai smettere!buona domenica