La mia prima salita con le pelli risale a 20 anni fa usando materiali improbabili, un’ altrettanto improbabile stile e la sgradevole sensazione di cadere all’ indietro, terrorizzata che le pelli non aderissero bene al manto nevoso.
Eravamo in pochi a praticare lo sci alpinismo! Gli sci erano lunghi, l’ abbigliamento era pesante e faceva sudare, tanto….le “barrette energetiche” erano dei tamugnissimi panini.
Poi sono arrivati gli sci ultraleggeri, gli attacchi racing, le tute aderenti, gli zainetti micro, i bastoncini in carbonio, le salite con tirate velocissime, le salite notturne, le salite in gara, le gare in salita…
Il silenzio delle pelli che sfiorano la neve è stato soppiantato ancora una volta dalla fretta dell’ arrivare, cronometro e cardiofrequenzimetro alla mano.
Sono rimasta in slowlife, una volta l’ anno, rispolvero i miei vecchi sci, risalgo una pista ancora deserta a quell’ ora del mattino per il solo piacere di ascoltare lo scricchiolio della neve sotto di me.