Sta per iniziare il fine settimana!
Domani il Giro d’ Italia arriverà allo Zoncolan ed io sono in trepidante attesa di questa tappa su una delle salite piu’ leggendarie del ciclismo e che per me rappresenta la mia salita piu’ intensa e magica fatta di corsa: li’ sulle quelle rampe impossibili ho misurato la mia capacita’ di andare oltre la mia personale soglia della fatica.
Il Kaiser rimarrà per sempre “la salita” in assoluto: sognata, preparata, conquistata. Disciplina? forza di volontà? o semplicemente una tratto di strada come tanti al quale affidiamo un significato particolare? Certo lo Zoncolan non mi ha delusa, certo la montagna difficilmente delude, mette alla prova, richiede impegno, ma non delude mai.
Per contro lo fanno le persone.
Davvero possiamo pensare di investire nelle persone incondizionatamente? o forse e’ meglio farlo in una salita? quella che alla fine ci dara’ la dimensione di come siamo e dalla quale ci potremmo sempre affrancare senza recare danno alcuno.
Buon fine settimana da Lory
@ foto Pinterest/
video Zoncolan web
Ciao Lory! <3 E' sempre brutto quando le amicizie finiscono, soprattutto se fniscono con scontri furiosi… 🙁 Fino ad oggi io non ho mai avuto scontri furiosi con le persone (ops, non è del tutto vero, bugia…); o almeno, non tali da far finire un'amicizia. Bello appassionarsi a dei percorsi, come fai tu,oppure ad altre cose, sport od altro, per cui poi vuoi solo migliorare; io spero di riuscire a farlo con il tiro con l'arco.
Ti auguro una piacevole serata, bella Lory! <3
Luca appassionarsi ad uno sport richiede pazienza, resilienza, costante disciplina sono certa che ci riuscirai.
Buon fine settimana
Lori
Cara Lory, con il cuore ti auguro, tempo permettendo, di vivere emozioni intense e positive tra i tuoi monti.
Hai ragione: purtroppo spesso le persone deludono – per egoismo e superficialità – mentre la natura sembra più sincera, “schietta”, generosa.
Ciò nonostante, se posso permettermi un consiglio, non chiudere totalmente la porta a questa amica che ti ha ferita: il tempo lenisce il dolore, questa persona potrebbe riconoscere il torto commesso e insieme potreste recuperare un rapporto.
Non si tratta di belle parole, scritte per fare bella figura, né di un semplicistico invito al perdono ma di qualcosa che vivo in prima persona: è un richiamo a quell’armonia misteriosa che regna nel creato come parola ultima oltre il tumulto della lotta per la sopravvivenza; è un balsamo per l’anima di chi riesce a superare la forza dirompente e distruttiva del dolore, ampliando lo sguardo in termini di tempo e spazio.
Personalmente, io mi pento di tante porte da me chiuse in passato: vorrei aver avuto maggior forza e saggezza per riuscire a sopportare quel dolore, aspettando di capire in profondità quanto mi era accaduto prima di emettere un giudizio sulla vicenda e sulla persona.
Un abbraccio.
ciao Milena, ti hanno mai detto che sei una bella persona? Un abbraccio grande e hai proprio ragione!
Buongiorno, Gisella:
grazie del tuo complimento.
Io cerco di fare del mio meglio ogni giorno per essere una “bella persona” o, almeno, mi sforzo di riconoscere i miei limiti e di imparare dagli errori affinché non vadano perduti; ho anche constatato che, adottando questa condotta più “morbida”, vivo meglio e faccio sentire bene coloro che mi incontrano!
Un abbraccio e buona settimana.
Milena cara la profondità di quanto con tanto affetto mi scrivi, mi lascia, ancora una volta senza parole, perché hai la capacita’ di addentrarti con gentilezza e umana comprensione tra le pieghe dell’ anima del tuo interlocutore. E’ vero dovremo sempre lasciare spazio al perdono e nel mio libro dedico proprio un racconto all’ “amicizia ritrovata”. Purtroppo a volte le perone decidono di chiudere, lo ha fatto una carissima amica settimane fa con me e nonostante le mie suppliche non ha voluto sentire ragione, quindi ritengo che la scelta da lei fatta sia stata per lei la migliore. In tedesco si dice “alles ist gut wie es ist” tutto e’ bene cosi’ com’e’. Un abbraccio e grazie lory
Lory cara, è proprio ispirandomi a quel racconto – apparso in un tuo vecchio post di cui ricordo la bella foto di due giovani donne, intente a chiacchierare sugli scalini di casa, tenendo in mano una tazza di tè – che ho scritto le righe del mio commento.
Ciò che oggi appare immutabile assumerà un volto diverso a distanza di tempo (la “Ricerca” di Proust me lo sta insegnando, volume dopo volume): ora hai fatto bene a lasciar andare la tua amica e ad accogliere questa dolorosa separazione.
Ricambio l’abbraccio e auguro un sereno tempo di riposo a te e Frank.
Milena lasciar andare la mia amica (che si chiama ironia della sorte come me) mi ha fatto versare lacrime, perché’ mai avrei pensato che se ne sarebbe andata senza una motivazione fondata e contestualizzata ma accampando scuse buone solo per lavare i piatti. L’ uscio del libro mi ha portato gioie e commenti bellissime e per contro amicizie di una vita che si sono chiuse. grazie del tuo affetto e di ricordare sempre quello che scrivo nei miei post.
cara Lori, io opterei per tutte e due… Quando corri le tue salite ti metti alla prova e quando arrivi alla fine hai dimostrazione e certezza della tua forza. Anche nelle amicizie può succedere, Ci vuole forza di volontà, perseveranza, entusiasmo e spesso si arriva a superare ostacoli che non pensavamo possibili. (come lo Zoncolan 🙃) Ti abbraccio con affetto e… che belle quelle ciliegie! Ieri al supermercato le ho viste ma avevano un colore molto più triste del bel rosso di questa foto 🥰
Gisella grazie, ma ahimè’ certa amicizie se ne sono andate di loro sponte sbattendo l’ uscio e non possiamo trattenere le persone, anche se le “amiamo” in senso cosmico le dobbiamo lasciar andare… e se se ne sono andate… la “colpa” sicuramente è in parte anche mia…. ma questa e’ un’ altra storia. un abbraccio! ciliegie non ancora acquistate per la colazione….