Osservandolo da sotto con l’ erba che mi arrivava alle ginocchia mi sembrava maestoso con le sue fronde punteggiate di piccole ciliegie rosse con quelle più belle e mature in alto quasi a lambire le nuvole.
Papà lo chiamava “el zarieser” ( il ciliegio) ed era alla sua ombra che si sedeva con la fiasca dell’ acqua nella bottiglia di vetro verde impagliata per ristorarsi dopo aver falciato sotto il sole.
Staccava un ramo con le piccole ciliegie mature e me lo metteva vicino per fare merenda in sua compagnia: era il suo modo di dirmi che mi voleva bene.
Gesti antichi, rami d’ amore che profumavano di sole e d’ estate.
@ foto Pinterest web
Cara Lori, la scena da te descritta illustra, meglio di tanti proclami, la capacità di godere della natura con rispetto e di trasmettere amore ai propri figli dedicando loro tempo di qualità, pur in mezzo alle fatiche quotidiane.
Dopo lenta e faticosa maturazione personale, sono sempre più convinta che, per un vero progresso, dovremo riscoprire il tesoro nascosto nella saggezza silenziosa e nell’umiltà operosa della società contadina.
Buona serata, al sapore di ciliegia, menta e acqua fresca.
Ricordare la dolcezza ed il bene ricevuti fa di noi persone migliori, spesso ci dimentichiamo di quanto abbiamo e ci crogioliamo (io per prima) nelle nostre piccole disavventure e pensieri negativi. un abbraccio
Bellissimi i tuoi ricordi Lory ❤
grazie di cuore.