In prima elementare la maestra aveva ideato un gioco: un tabellone con tante caselline e con bandierine di colore diverso, una per ogni alunno che per ogni dieci ottenuto sui compiti si spostava e chi arriva primo al traguardo riceva un piccolo dono: una giornata a casa della maestra, un libro da leggere, un quaderno e un sacchetto di dolci.
Ero una bimba diligente, che non aveva “le orecchie” sui fogli del quaderno, che non sporcava le pagine scritte con l’ inchiostro, con il collettino del grembiule sempre inamidato, che non metteva le dita nel naso, che sedeva al primo banco e prendeva sempre dieci.
Così vinsi il traguardo delle bandierine per più volte, fino a quando un giorno mio padre venne chiamato a scuola.
La maestra disse, che anche se avevo vinto, avrei dovuto rinunciare al premio, perché la mamma di Flavia era andata a lamentarsi che la sua bimba, non vincendo mai, ne stava facendo una malattia versando fiumi di lacrime capricciose.
Il tabellone venne tolto ed io educatamente spostata alla seconda fila dei banchi.
Papà cerco di spiegarmi che era giusto così, mah, il dubbio mi rimase per molti anni, fino a quando sono riuscita, del tutto autonomamente, a conquistare il mio piccolo posto al sole, come ieri, publicando il mio secondo libro.
Chissà se Flavia lo leggerà.
Mai smettere di perseguire i propri sogni, perché i sogni non fanno rumore.
@ foto Pinterest web
Lory mi spiace e credo che questi episodi dell infanzia poi ci segnano e ci fanno uno male per tutta la vita (o quasi) …un tempo tanti atteggiamenti e scelte soprattutto nel mondo dell educazione e della scuola erano sbagliate…nel mio piccolo anch io ne conservo di episodi un po simili a questo..
Oggi sei una donna formata,intelligente e brillante e stilosa ..siamo tutte fiere di te e del tuo lavoro tradotto in libro❤👏
Daniela quanto affetto in questo commento! Grazie di cuore, io scrivo come sempre di me, le verità che ci portiamo appresso la valigia del nostro passato che ci ha però anche aiutate a diventare infuso di forza❤️❤️❤️❤️
Sì..verissimo anche gli episodi difficili e tristi ci aiutano a diventare infuso di forza…stupenda definizione ❤
Infuso di forza, di amicizia, di dolcezza quello che lega da anni la nostra amicizia di penna
❤❤❤
Cara Lory buon pomeriggio, questo post mi ha emozionata, che fossi stata una bimba diligente e con il pennino a quel tempo ed ora con la penna si è trasformato in una persona che sa scrivere, che riflette prima di esprimersi, che ha messo in campo le sue capacità! Sei bravissima! Mi ha fatto tenerezza,quando hai nominato il tuo papà che ti ha dovuto spiegare la rinuncia del premio,per una bimba non è affatto semplice, ma pian piano il sole torna a splendere e penso che scrivere due libri, sia una grande soddisfazione! Te la meriti !!!❤
Mary cara le tue parole sempre cosi’ attente ed affettuose che fanno da contorno alle mie “confessioni” di bimba, quelle che riaffiorano inaspettatamente e riportano ricordi di una realta’ che ormai anche nella scuola sembra lontanissima
Un abbraccio lori
“Povera” quella bimba malata di capricci e “povera” anche la mamma e…vogliamo aggiungerci anche l insegnante?🤔tanto prima o poi il tempo restituisce tutto! GRANDE Lory 👏👏👏👍
Temo che le maestre si lascino “commuovere” dai genitori che vanno a lamentarsi in modo sentimentale, mentre quelli seri e che educano i figli all’educazione seria e pacata (aggiungerei dignitosa) non si impongono; solo che queste cose, fatte col pretesto di non ferire alcuni bambini, sono vissute come grandi ingiustizie da altri che hanno in fondo la stessa sensibilità (se non maggiore).
Lucia erano tempi “antichi”, le maestre avevano un’ autorita’ che si rispettava, mio padre non avrebbe mai contrastato la decisione seppure sapeva non essere giusta. Ogni tanto incontro Flavia, abbiamo fatto percorsi diversi…. ma per questo ci vorrebbe un’ altro post. Ti abbracico
Cara Lory chi non si e sentita defraudata di qualche cosa da piccoli e da adulti ma noi con te andiamo avanti mia mamma però mai ai tempi miei sarebbe andata dalla maestra a difendere le mie lacrime……altri tempi e forse meglio così- Grande il tuo papà!!!!!
Mio padre, come scrivo nel mio primo libro, era davvero un’ uomo tutto d’ un pezzo autorevole, che mi ha (spero) infuso disciplina e il senso dell’onesta’
Brava zia anche io a volte combino guai a scuola. Ciao Federico
Grazie Federico ti abbraccio forte