Quella di Rosanna era appesa alle travi portanti del piccolo balcone che dava sulla nostra corte interna: un asse ricavata da un vecchio sgabello e due corde la tenevano assieme: lei si dondolava fiera ogni pomeriggio, poi la riponeva ordinatamente sul chiodo fissato alla parete in modo che nessun altro bambino la potesse usare.
Ogni tanto mi concedeva qualche piccolo dondolio, brevi minuti che intercalava con un ” Le mea, la dopere mi” (e’ mia la uso io) e mi faceva scendere irremovibile ed altezzosa della sua asse dondolante.
Pregai a lungo papa’ che ne installasse una anche a me, ma sosteneva che per incomprensibili motivi statici non era possibile.
Cosi’ ogni tanto furtivamente rubavo a Rosanna qualche dondolio nella speranza di non essere scoperta.
Il dondolio dell’ altalena mi dava la percezione di liberta’ di potermi librare in aria e sparire oltre le nuvole.
Ogni tanto nei parchi cittadini, quando so di non essere vista, mi siedo sull’ altalena e dondolo, ma il mio dondolio preferito è quello quando con gli sci fendo la neve e scendo a rotta di collo, li sono certa che nessuno mi potra’ piu’ dire “le mea la dopere mi”.
@ foto pinterest web
(le mea la dopere mi in dialetto serenese = e’ mia la uso io)
Anch io ho ricordi dell infanzia legati all altalena..ma per fortuna sono belli..l altalena era costruita da un amica più grande vicina di casa ..una corda spessa attaccata al ciliegio e un asse di legno con due spicchi per sedersi..
Ti auguro tante scivolate sugli sci sulla neve che ami e fa parte di te(snow in luxury appunto) dove nessuna bimbetta arrogante possa ostacolarti
❤️
Buon pomeriggio
Daniela
Daniela il tuo commento mi ha commossa, siamo in sintonia da anni! La nostra bella amicizia di penna! Grata 🙏