Una scia di neve e cristalli di ghiaccio che ondeggiava incantevole. Lei lo ammiro’ estasiata: ” Sarebbe perfetto per la mia recita d’ inverno”.
La principessa delle nevi si lascio’ intenerire da quello sguardo supplichevole.” E’ il mio mantello di gennaio, non te lo posso regalare, ma se mi porterai il bucaneve di febbraio, chiedero’ ai folletti di tesserne uno uguale per te.
La fanciulla promise solennemente che avrebbe tenuto fede all’impegno, ma una volta ottenuto ciò che desiderava si dimentico’ della promessa fatta e si stizzì quando i folletti la esortarono a mantenere la parola data.
La principessa aspetto’ pazientemente che febbraio diventasse marzo, che i bucaneve sfiorissero, attese invano, ma quando fu certa che il tempo del ricevere fosse scaduto chiese alla luna di nascondersi e alla notte di farsi carbone.
Nel buio la fanciulla ingrata inciampo’ e solo allora si accorse che il suo mantello imbrattato di ingratitudine aveva smesso di luccicare.
La principessa delle nevi le regalo’ l’ ultimo sguardo prima di scomparire oltre le cime imponenti dello Sciliar.
Perché ciò che promettiamo va mantenuto, sempre, perché la gratitudine apre il cuore e ci rende migliori!
Come sempre riesci a far sognare e a vivere nelle fantastiche storie che racconti. Grazie di cuore
Grazie Elena un giorno le raccogliero’ tutte in un libro… chissa’…
Queste sono favole meravigliose! Una magia che incanta grandi e piccini!😘 cara Lory!❤
Grazie Maria Luisa, mi piace pensare che potranno essere lette da tutti e che si possa trarre un piccolo momento di riflessione! un abbraccio forte
Che bella ❤️
grazie mille Tiziana cara!
Bellissima favola che ci fa riflettere su quanto difficile sia nella società odierna praticare la gratitudine. Facendo un discorso generale, credo che siamo tutti troppo preoccupati per quello che non abbiamo o per quello che non è successo o che vorremmo. Purtroppo non ci rendiamo conto quanto importante sia ciò che abbiamo, anche le piccole cose.
Buona serata.
Roberta grazie per apprezzare le mie favole attraverso le quali cerco di raccontare appunto.. di valori che forse si stanno veramente perdendo, non dico per tutti, ma soprattutto le nuove generazioni sono piu’ veloci, meno attente… Mantenere la parola data era un principio sul quale mio padre era irremovibile e gli saro’ per sempre grata di questo come di altri insegnamenti.
Un abbraccio e buona giornata