Il latte sobbolliva sulla stufa accesa anche se orami il calendario segnava la primavera. Lo verso’ nella tazza e si accosto’ alla finestra per guardare il sole tramontare, sui prati che sembravano mucche pezzate dove il bianco delle neve che si scioglieva lasciava intravedere grandi macchie marroni.
Latte, pane raffermo ed un tramonto per cena in quel marzo dispettoso che aveva sgomitato per spazzare via l’inverno.
Eppure tutto sarebbe tornato, serviva solo aspettare, sostituire il latte caldo con il succo di lampone fresco e poi ancora il pane raffermo con quello appena sfornato e le stagioni si sarebbero susseguite ed i tramonti di sarebbero sovrapposti l’ uno all’ altro e sarebbe stato di nuovo inverno.
Dobbiamo avere sere di latte e pane raffermo per saper aspettare che arrivi quello che desideriamo, proprio quando tutto ci appare diverso da come vorremmo.
Felice notte da Snowinluxury!
Ohh! Lory…😘😘😘
Sono contenta che ti piaccia il mio post di pane introspettivo!!!!
è una metafora che si addice benissimo al periodo che sto vivendo.. aspetto con fiducia. buona serata Lory
Grazie di aver colto la “chiusa finale” del post… anche per me periodo di paziente attesa… di momenti piu’ spensierati
Buongiorno Lory, a volte saper aspettare non è sempre facile, anche per me, sono sicura che queste bellissime parole mi aiuteranno! 😘
In fondo pane e latte non è male come cena, ogni tanto… 🙂
Bellissimo post Lori ❤! Arriverà anche il tempo più spensierato! Anch’io mi rivedo in questo post.
Grazie Giusy! certo arriveranno momenti di pane dolce all’ uvetta e sara’di nuovo inverno!!! (stagione che io amo)