Prendo a prestito il titolo di un libro diventato un bellissimo film” Quel che resta del giorno” : spesso la sera dopo una lunga giornata fuori casa, una volta struccata, dopo aver cenato e preparato la tisana della sera mi piacerebbe avere un’ amica alla quale raccontare e dalla quale ascoltare come e’ stata la giornata, scambiarci piccoli consigli, pareri di libri, cucina, sentimenti, ma i tempi sono cambiati, cambiano gli equilibri interpersonali, le giornate sono piene per tutti di impegni e questo mio desiderio non ha spazio nel concreto.
La sera può essere un momento di malinconia velata per la giornata che sta finendo e quel che resta del giorno ci porta a riflettere, ci assale l’ ansia velata e apparentemente immotivata.
Un tempo ci si ritrovava a filo’ attorno al camino, nelle stalle adesso siamo chiusi nelle nostre case confortevoli e il nostro interlocutore serale e’ diventato Istagram
Ho un’ amica carissima che vive dall’ altra parte del mondo a 12000 km di distanza, da dodici anni ogni giorno ci inviamo vocali nei quali ci raccontiamo che io ascolto appena sveglia quando li’ dove lei vive e’ già mattina inoltrata: e’ un dono prezioso del quale sono molto grata, un’ abitudine che si è consolidata nel tempo, ma purtroppo la sera non ci possiamo sentire, li’ e’ notte fonda!!!
L’ amica della tisana della sera, cosa ne pensate? Attendo i vostri commenti.
@ foto Pinterest web
ciao Lori, penso che bisogna iniziare a fare le cose. A volte, è vero, si va sui social però nulla ci vieta di aprire un libro per allargare la mente o prendere il telefono per sentire una voce amica. A volte è solo difficile iniziare…
Un abbraccio
Gisella BOlzano NON è e ripeto NON è una citta’ semplice, è molto chiusa! anche le telefonate a volte le devi “programmare con un preventivo wapp”…io la sera quando non crollo dal sonno, leggo o scrivo, sarebbe bello a volte fare due chiacchere non sempre certo un abbraccio e grazie del tuo commento
Buondì Loredana! Bel post. Del film avevo parlato a suo tempo sul blog… Ricordo che avevi lasciato un commento.
Per me la quotidiana chiacchierata terapeutica avviene con mia mamma quando esco dal lavoro. Mi fa così bene! Se qualche volta per impegni concomitanti non posso parlare con lei, mi pare che la giornata sia monca e sento una certa inquietudine ed una leggera ma fastidiosa insoddisfazione. Ma la sera sto bene in tranquillità, non sento il bisogno di parlare, solitamente sono così stanca che non avrei voglia di chiacchierare o ascoltare.
Lucia che dono immenso avere la mamma, mi ricordo che la mia mi diceva sempre “ricordati la mamma è la piu’ grande amica che mai potrai avere sulla terra” ed è vero, una mamma diceva lei non ti tradira’ mai. grazie del tuo commento, anche io la sera sono stanca ma anche un breve messaggio scritto puo’ fare compagnia. un abbraccio
Buon pomeriggio cara Lory,
Questo post mi ha emozionata e fatto riflettere.
Quando cala la sera,soprattutto nelle serate d’inverno, scende anche a me un velo di malinconia, sarebbe meraviglioso scambiare emozioni,consigli, opinioni su vari argomenti, poi ascoltare e questo secondo me è il punto di incontro fondamentale con la persona che sta dall’altra parte.
Trovo molto interessante l’amica della tisana della sera!
È pur vero che i tempi sono cambiati, ma sono convinta che un saluto, pochi minuti da dedicare siano importanti!
Un saluto affettuoso ❤
Mary cara mentre ieri scrivevo il post riflettevo che anche i vostri commenti sono un dono prezioso che arriva a fine giornata. Non siete in molte a commentare, siete le fedelissime di sempre e da anni, a volte mi chiedo se il mio blog sia ancora attuale dopo tanti anni, ma come scrive lucia “mi spiacerebbe chiuderlo” grazie del tuo affetto
Dolce Lori, ben ritrovata.
Trovo che sia splendida l’abitudine adottata da te e dalla tua amica: la distanza conta relativamente quando ci sono affetto sincero e voglia di dedicarsi all’altro.
In passato soffrivo maggiormente la mancanza di una confidente: ora ammetto di essere fortunata a poter condividere molto con mio marito, che ha i doni della pacatezza e dell’umorismo.
Ho poi il conforto di comunicare con la natura: saluto il sole del mattino o la pioggia che culla le mie letture, il codirosso che viene a visitarmi sul balcone o la tenera gemma che spunta dal ramo invernale; da essi apprendo il valore del silenzio e dell’operosità, la bellezza della semplicità, la capacità di adattamento.
Infine parlo con la me stessa dell’infanzia: mi piace raccontare alla Milena bambina ciò che ho imparato con l’esperienza; al contempo, da lei recupero quella gioia e spontaneità che talvolta vengono meno con il passare degli anni.
Spero di esserti stata utile, come il tuo articolo lo è stato per me invitandomi alla riflessione: ti auguro un piacevole pomeriggio e mando un saluto a tuo marito Frank.
Milena come sempre tu arrivi come un battito di farfalla sul cuore con le tue riflessioni: mi piace il parlare alla bambina che c’è in noi, io non riesco, forse perche’ quella bambina ha ancora bisogno di cure ed affetto. Parlo anch’ io molto con Frank moltissimo e lui mi ascolta con paziente saggezza.
grazie del tuo affetto dei tuoi commenti che come quelli di tutte voi sono un dono
Io sono poco socil anzi mi fa piacere la telefonata ho una carissima amica pure le no social e quante chiacchere!!!Invece sono in un gruppo con due amiche una amicissima di vecchia data andata in pensione da due anni che manda solo i messaggi del bgiorno e della buona sera mai in due anni di pensione una telefonata per me oramai non piu amica non e questa l’amicizia che cerco. La sera invece è un momento di beatitine di tranquillità dopo cena due chiacchere con mio marito una telefonata con mio figlio poi mi aspetto un buon libo, un buon film o una bona serie in tv.
Che bello questo racconto Elisabetta, attendo comunque il nostro incontro in presenza ad Ortisei orami è una promessa