Lo riconoscete sicuramente se andate a ripescarlo tra le pagine del mio primo libro, il paesino arroccato in fondo alla valle, questa la strada principale deserta la domenica mattina (quella dell’ ultimo post “storie di gonne) mentre ritorno dalla mia corsa tra i campi sotto una pioggia sottile che poi diventa un sole timido di meta’ maggio.
Non torno spesso nella casa di montagna, quando lo faccio riscopro il piacere del ritmo lento della vita di paese, la legna portata con la cesta fino alla “stanza in cima al mondo” (per chi ha letto il mio secondo romanzo), il tea davanti al camino, la vicina di casa che mi saluta nel dialetto che non ho dimenticato e che è una lingua a se’, i fiori di campo nei prati che vengono falciati in ritardo e “a sentimento” ovvero non in modo cosi’ ordinato come qui in Alto Adige, il lupo che si avvicina sempre di piu’ al centro abitato, la campane che scandiscono le ore anche a notte fonda, le stelle sopra Cima Grappa.
Che bucolica visione..un mondo sospeso senza tempo..
Sai far innamorare dei monti anche chi come me ne è poco attratta..
👏❤️
Un abbraccio lory
Grazie Daniela