La tinozza era grande, di legno e raggiungibile da una scala a quattro pioli.
La cantina veniva aperta solo per la vendemmia di uva “baco’ e “mericana”, papà si lavava i piedi nella bacinella dopo aver arrotolato i pantaloni fino al ginocchio ed entrava nella “tina” per pigiare l’ uva.
Io rimanevo sotto, con gli occhi incantati a guardare verso l’ alto la sua figura che in parte scompariva nell’ enorme contenitore in legno il cui fondo immaginavo abitato da piccoli gnomi che saltellavano fino a notte fonda ubriachi del nettare dolce.
Papà mi versava un po’ di mosto appena fatto nel boccale smaltato di bianco con il bordo azzurro “ Poco, te ne do’ poco” ammonendomi che altrimenti mi sarebbe venuto il “ corri corri”.
Lo sorseggiavo piano: profumava di grappoli maturati al sole, di mattine con rugiada brillante che per me era la collana di diamanti della fata ottombrina.
Per ironia della sorte da adulta sono diventata astemia, ma ancora credo che nel fondo delle tinozze buie dimorino folletti che si inebriano della dolcezza che i gesti di semplicità, gentilezza e la bontà d’ animo portano in se’.
Ringrazio Daniela del blog @Infusodiriso per avermi ispirata a scrivere questo post.
@foto Intagram
@ Daniela Infusodiriso.wordpress.com
( i nomi dei vitigni baco’ e ‘ mericana sono stati riportati in dialetto veneto)http://infusodiriso.WordPress.com
Questi Lory sono i tuoi post più belli ❤️ bellissimi ricordi 😘
Grazie Sara a volte la penna scorre veloce 🍁❤️
.
Buongiorno Lory,
Un post emozionante che racchiude ricordi d’infanzia indimenticabili!
L’autunno, fa anche queste
magie con colori e profumi inconfondibili!
Buon sabato a te Frank e tutto il blog 🥰
Mary se riesco ancora ad emozionarvi allora questo e di stimolo per continuare a tenere sempre vivo il nostro salotto un abbraccio
Al fondo di gesti semplici e curati, pensieri buoni e ponderati, parole gentili e misurate, troviamo sempre fate e folletti che sorridono.
Credo siano i nostri angeli custodi: con questo termine intendo sia le persone che ci hanno lasciati con il corpo ma sopravvivono nei nostri ricordi, sia quella parte di noi che non smette di sperare, di operare per il bene, di stupirsi per la meraviglia di ogni istante che, nella sua quotidianità, non è scontato ma prezioso perché irripetibile e gratuito.
Cerchiamo di attingere più spesso a questo magico sottobosco attraverso il silenzio e la sobrietà: vi troveremo la saggezza e la forza per affrontare i nostri limiti e le altrui mancanze.
Buon fine settimana, cara Lori, e grazie per questa tua poesia in prosa.
Credo nell’ angelo custode per me e’ la mia mamma che da lassù mi protegge e mi indica la strada spesso migliore per me! Grazie Milena e buon fine settimana di questo caldo ottobre a te e tuo marito 🍂💖🍁
Lory che meraviglia questo post..ricordi dolci come quel nettare💗🍇..
Che grande uomo dev essere stato tuo papà 💗..
Felice d averti un pochino ispirato e dato il “la” per scrivere queste dolcissime note💗
Daniela ho tratto spunto da te, mi hai portato alla mente la vendemmia nel maso! grazie di cuore