Da ragazza ho lavorato tantissimo a maglia, era una delle possibilità per indossare un capo nuovo senza troppa spesa. Sferruzzavo per ore la sera e con le amiche facevamo a gara a chi finiva prima il maglione con il collo alto a punto riso, a “ coste” ,a punto pelliccia, a trecce.
Ricordo che tra tutte le amiche, una in particolare aveva la mamma che le confezionava cappotti bellissimi con pantaloni a zampa e maglione dello stesso colore e tutte noi ragazze volevamo i “ modelli di Flavia” assolutamente inarrivabili sia per difficoltà di realizzazione che per il costo della lana.
Mi piacerebbe tornare a lavorare a maglia, ma mi chiedo se poi indosserei davvero un maglione fatto da me, perché abbiamo perso il piacere di indossare qualcosa di fatto a mano, come se ci facesse sembrare “ orfanelle”!
Potrebbe essere il buon proposito per l’ arrivo dell’ autunno riprendere in mano ferri e lana.
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Un’altra passione che abbiamo in comune: anch’io da ragazza sferruzzavo. Ad onor del vero ho sferruzzato sino a qualche anno fa, e con il ritorno della maglia mi è ritornata la voglia. Ho riserve di lana accantonate in casa, perchè comprare gomitoli è un piacere che crea dipendenza. Purtroppo più passano gli anni e più mi viene a mancare il tempo, per cui alla fine accantono sogni, gomitoli, scampoli di tessuto in attesa di tempi migliori ….mi ritroverò vecchia, con tanto tempo e senza più voglia di creare. Grazie Lory
Cecilia, che bello ritrovarsi tra gomitoli e scarpe da corsa, tra salite e punto rasato e riso!!! (ricordi??) io amavo comperare i gomitoli, ma ero impaziente avrei voluto vedere subito il risultato! ricordo quando i maglioni andavano con i colli ampi e le maniche a raglan e era un’impresa…. il lavoro sembrava non finire mai. Ricordati che non ragazze snowinluxury non diventiamo vecchie ma “grandi”!!! un abbraccio
Potresti farlo per una persona cara che saprà apprezzarlo e saprà apprezzare anche il tempo che gli hai dedicato.
Buon pomeriggio Lory, anche io ho lavorato a maglia, l’insegnamento della mia cara nonna. Mi piacerebbe riprendere anche a me , trovo che sia una soddisfazione, così come creare un piatto, i lavori di manualità sono meravigliosi! Un abbraccio forte!💓
Maria Luisa, come scrivevo ad Elisabetta ho imparato da piccola a lavorare a maglia, mi piacerebbe riprendere ma so anche che difficilmente indosserei un maglione in lana (perché’ soffro il caldo!!! anche in inverno!!) ma e’ un’ arte che non voglio dimenticare e magari potrei fare qualche berretto in cashmere per l’ inverno ! un abbraccio e una coccola a Rex
Mina cara grazie, temo che pochi al giorno d’oggi apprezzerebbero, non va più’ di moda indossare cose fatte a mano… ma mi piaceva ritornare con la mente ai tempi nei quali sferruzzavo (le leggerai il post “racconto d’ inverno” uno dei miei preferiti comprenderai perché’)
Ho sempre lavorato tanto a maglia , ora un po’ meno ma un paio di maglie all anno le riesco ancora a fare e poi sicuramente le indosso. Anche perché è sempre più difficile trovare maglie d confezionate in pura lana . Adoro lavorare nei pomeriggi o serate autunnali davanti al camino con una tazza di tè. Buon lavoro a tutte
Elena cara tu sei la donna dalle mille risorse, ho visto il tuo buffet per il vs. anniversario di matrimonio, solo tu puoi riuscire a cucinare in modo sublime e per cosi’ tante persone! tu riesci a camminare per giorni e ora scopro che lavori persino a maglia! mitica! dovrei imparare queste doti da te… un abbraccio
Io purtroppo sono negata ma invidio chi sa lavorare a maglia e poi verissimo non si trovano più maglie in pura lana.
Elisabetta ho imparato a lavorare a ferri, uncinetto e ricamo che avevo 6 anni, allora anche a scuola c’erano le ora di esercizio manuale e poi era un modo per passare il tempo nelle lunghe sere d’ inverno dove la televisione era in bianco e nero e con soli due canali! un abbraccio forte
Cara Lory, se abitassimo vicine ti chiederei di ospitarmi qualche pomeriggio per insegnarmi a sferruzzare, offrendoti in dono delicate miscele di tè o qualche suggerimento di lettura e/o di ascolto musicale.
Tra i buoni propositi per l’autunno vorrei recuperare il punto croce, specie in previsione del Natale, quando mi piacerebbe regalare solo cose fatte a mano (scatole di biscotti come l’anno scorso e, appunto, piccoli ricami), sempre in quell’ottica di sobria compostezza che ho indicato nel tuo post dedicato al mese di settembre.
Un morbido abbraccio e buon pomeriggio: vado a preparare il tè per pranzo.
Milena cara, sarebbe bellissimo abitare vicine, potremmo godere della reciproca compagnia ed io attingere alla tua cultura ed alla tua grazia. Oggi qui diluvia e io mi sento “coccolata dal tempo uggioso”. Il punto croce l’ho fatto per molti anni, ho fatto anche quello che qui si chiama “MUSTERTUCH” (un quadro a punto croce con tutte le lettere dell’alfabeto ed i numeri fino al 10) che solitamente viene appeso nella stube del maso. L’ ho tenuto appeso per moltissimi anni in casa, poi mi sono un po’ stancata e l’ho riposto.
Un abbraccio e buon pomeriggio