Storie di gonne.
Anni 6
Attendevo la messa della domenica per vederle, seduta sul minuscolo terrazzino che dava sulla via “principale” del paesino. Le sorelle fashion che avevano sempre completi strabilianti o almeno cosi’ apparivano ai miei occhi di bimba. Poi sfinivo mamma con litanie “ voglio la gonna come Carla” (credo si chiamasse cosi), finche’ un giorno mamma accontenti’ e con l’ amichetta del cuore, Giovanna, andammo da sole per la prima volta al mercato del martedi’ nella cittadina vicina.
Ritornammo estasiate e euforiche per i nostri acquisti: una gonnellina blu a ruota con ricamate in fondo delle margherite e una magliettina a righe: avremmo indossato il nostro nuovo outfits per la messa della domenica successiva, l’ evento mondano della settimana.
Anni 13
Quella a pieghe panna mi arrivata a meta’ polpaccio con una camicia in seta e un cardigan blu con la cinturina in vita, la scarpa con il tacco che mi stringeva troppo, ma che mi dava l’ aria di ragazza alla moda.
Indossai l’ outifit in un caldissimo pomeriggio di agosto con le strade vuote, l’ asfalto che si incollava alla suola delle scarpe ed io che camminavo fiera a favore di un frontrow inesistente tra le viuzze strette di un paesino ancora piu’ stretto.
Se ci penso mi si stringe il cuore: imprigionata come Raperonzolo in una torre di montagne e campi.
Anni 62
E’ a ruota, la indosso con le sneakers, la Birkin spada di Exalibur assoluta della mia rivincita su tanto, su molto, non importa se non piace il mio outfit, la vita, soprattutto quella di questo ultimo periodo mi ha modificata, atterrata, fatta rialzare, modificato il mio modo di vestire, di pormi.
Storie di gonne, di anni, di passaggi e cambiamenti di bambine che diventano donne, di donne che si riappropriano di se’ stesse.
@foto Pinterest web
Come una gonna a ruota, la vita di tutti noi gira, talvolta vorticosamente, talatra con misura; cambiano le occasioni d’uso e mutiamo noi, nel corpo e nell’atteggiamento.
Credo che l’equilibrio consista nella saggezza di accettare il passo che una determinata fase della vita ci impone, non come un giogo da sopportare con insofferenza ma come la corda a nostra disposizione per evitare rovinose cadute durante l’arrampicata.
Giunti alla vetta, potremo godere di un panorama prima coperto dal lato scosceso della montagna e riprenderemo a volteggiare con spensieratezza in vallate pianeggianti e assolate…
Un abbraccio.
P.S. Mai come quest’anno avverto il desiderio di inserire molte gonne nel mio guardaroba: che sia qualche messaggio inviato dalla parte più profonda di me?
Buon pomeriggio cara Lory,
Che bello questo post con tante emozioni,fino ad arrivare al giorno di oggi, i ricordi sono lo specchio della nostra vita,non si possono cancellare, sono autentici,significativi.
Anche la moda è storia di vita,con i nostri cambiamenti, ma pur sempre vita!
Un caro saluto ed un abbraccio fortissimo a te e Frank❤❤❤
Mary che bello questo commento sei sempre presente ed attenta grazie
Che meraviglia i tuoi scritti, ogni tanto scompaio ma poi ti riprendo ma un periodaccio in ufficio un delirio
Elisabetta sei sempre la benvenuta e sono sempre felice di leggere i tuoi commenti ti abbraccio