La immaginava esattamente così e per quello ogni giorno dopo la scuola faceva una piccola deviazione accelerando il passo e si fermava davanti alla vetrina del negozio di alimentari che vendeva anche giocattoli e aveva esposto una casa delle bambole stupefacente con la cameretta rosa, il salottino con il camino, l’ orsacchiotto di peluche, la culla per la bambola.
Lei rimaneva con il naso appiccicato alla vetrina e sognava di farsi piccola piccola per entrare in quella casa fatata.
Ci penso’ per giorni, ormai mancava poco al Natale e quella sera con voce flebile chiese se avesse potuto chiedere a Babbo Natale la casa delle bambole per poterci giocare, ma papa’ le rispose che Babbo Natale non avrebbe potuto esaudire il suo desiderio, perché in casa non c’ era spazio per un gioco cosi voluminoso ed inutile.
Lei abbasso’ lo sguardo sulle piastrelle fredde della cucina che assomigliava al retrobottega di una vecchia macelleria.
Quella notte si rannicchio’ sotto le coperte fino a scomparire con le lacrime che bagnavano il vecchio peluche spelacchiato.
Babbo Natale quel Natale non mi porto’ la casa delle bambole, l’ ho ricreata io dopo molti anni, per il mio 60 esimo compleanno con una stanza dal divano rosa tutta per me.
@ foto Pinterest web
Cara Lory, sai sempre emozionarmi e toccare il cuore 💗
Un abbraccio fortissimo, buona serata a te e Frank😘
grazie Mary e buona prima settimana di dicembre
Anch’io da bambina desideravo la casa di Barbie. Purtroppo per il Babbo Natale delle mie parti era troppo costosa… Ci giocavo a casa delle altre bambine. A un certo punto uscì il camper di Barbie che era realistico e bello, e stranamente il prezzo di vendita era piuttosto abbordabile! Ma nell’unico negozio di giocattoli della zona era sempre sold-out. A quei tempi non si faceva lo shopping on-line e si dipendeva dalla disponibilità limitata dei pochi negozi dei paraggi. Mi sarebbe piaciuto tanto, certo, avere una casa (o una casa mobile) di Barbie, ma la sua mancanza non è che mi abbia fatto soffrire particolarmente. Sento invece che per te fu molto amaro doverci rinunciare. Crescendo però hai realizzato il sogno persino più in grande, col tuo divano rosa! 🙂
Lucia noi eravamo poverissimi, la mia casa lo era (nel primo libro lo dettaglio) e quella casa delle bambole era nella mia mente la via di fuga dalla miseria che mi circondava dal freddo che mi avvolgeva. Grazie di aver condiviso con me e con tutte noi il tuo ricordo del gioco preferito e sognato
Lory hai dovuto rinunciare ai sogni nella tua vita di bimba e questo tempo non te lo ridà nessuno..però queste esperienze forgiano il carattere sei una donna forte e hai saputo riconquistare quella parte di magia che da piccola non hai potuto vivere..poi c è l amore di un super papà e una super mamma … ti hanno insegnato a crescere a diventare quella che sei oggi
Ps io sognavo il gioco gira la moda.e il negozio di dolciumi che vendeva giocattoli lo aveva sullo scaffale in alto dopo scuola mi fermavo e un giorno chiesi il prezzo.48 mila lire impossibile per mia mamma regalarmelo
.ci ho sofferto molto e mi rivedo in te x certi versi…
Daniela, amica di penna, infusodiamicizia, mi hai commossa con questo commento. Siamo anime simili, lontane (non molto per la verita’) sulla carta geografica. Ho letto che anche tu come me hai avuto il tuo gioco desiderato, siamo cresciute in altri tempi, dove i genitori risparmiavano tanto tanto, dove ci convedevano quello che ai loro occhi era il giusto.
Forse… guardando come sta andando il mondo… in nostro era un tempo migliore. ti abbraccio
Sei una donna tenace, cara Lori, cresciuta anche grazie a fatiche e rinunce ma abbastanza saggia da non scordare il profumo dei sogni della tua infanzia.
Ti auguro un sereno lunedì.
Milena so che i post della mia infanzia sono tra quelli che prediligi. Grazie per i complimenti che arrivano dal tuo cuore al mio. un abbraccio
Brava ragazza!!!!
Anche a me sono rimasti dei desideri ai miei tempi se era no era no…forse meglio che oggi
Elisabetta credo fermamente che non sia mai troppo tardi per esaudire i desideri quelli che sono rimasti impigliati nella rete del passato! almeno provare!! un abbraccio