“Sii gentile ed abbi coraggio” In quale parte della favola mi sono persa? forse ero troppo intenta a pulire il camino dalla fuliggine? forse la fata madrina ha smarrito il mio indirizzo? Davvero dovro’ rimanere a raccogliere pisellini per tutta la vita, mentre le altre vanno al ballo? davvero il mio vestito e’ cosi’ inadatto? davvero non ho avuto coraggio di provare la scarpina di cristallo?
Quale parte della storia non ho capito? L’ essere gentile? o avere coraggio ?
Come si misura il coraggio? Ricordo tantissimi anni va durante una camminata in montagna che dalla Val Fiscalina portava al Rifugio Auronzo al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo, arrivati al Pian de Cengia, un sentiero stretto lievemente esposto, le mie vertigini mi ingessarono le gambe e percorsi a carponi quel tratto. Poco coraggiosa o coraggiosa per aver superato quel tratto nonostante la mia paura del vuoto.
Come si misura la gentilezza? nell’ essere riconoscenti per quello che riceviamo? nell’ essere disponibili e se si’ in quale misura? Nel non far notare all’ altro i suoi limiti?
Credo davvero che la gentilezza sia questo, prendere per mano chi rimane arroccato in un qualsiasi Pian de Cengia del proprio percorso di vita senza farlo pesare, senza dire “io non avrei avuto paura”!
Felice lunedì’ di Pasqua da Lori!
(nella foto il Pian de Cengia e l’ omonimo rifugio)
Non bisognerebbe mai perdersi nelle favole ma affrontare la realtà che a volte è cruda. Il coraggio lo si trova vivendo, la gentilezza la dobbiamo usare verso di noi per capire i nostri limiti e fermarci lì. Non dobbiamo bistrattarci, ci pensa già la vita a farlo. Buona pasquetta.✨
Luisa cara hai ragione. Ho preso spunto da una favola! Buona pasquetta anche a te!