Of the silence of my lonely ascents, I have written already, a chosen silence, a fulfilling silence that takes me back to the essence of my thoughts…silence from the world’s fracas, from one’s distance.
There are other silences, accepted and not chosen.
The un harmonic silence of wasted conversations for example, where it is always one or the other talking who does the talking. Filling awkwardly the void, where worlds are lost and loose meaning.
It is always useless, trying to fill these silences, in the hope that someone is listening. It’s like using a lash curler every day…your lashes will be exactly the same, day in, daily out. Best choose a good mascara then! And for once – let your silence talk.
Del silenzio nelle mie salite solitarie ho già scritto, un silenzio scelto, appagante che riporta all’ essenza dei pensieri… la” silentarea” dal chiasso del mondo, dall’ essere sempre raggiungibili.
Ci sono altri silenzi, accettati e non scelti.
Il silenzio nelle conversazioni disarmoniche dove è sempre uno dei due a parlare, riempendo con troppe parole il vuoto imbarazzante, dove le parole si perdono e perdono di valore.
Riempire questi silenzi sperando in una maggiore apertura del nostro interlocutore sara’ assolutamente inutile, come utilizzare il piegaciglia… le ciglia il giorno dopo saranno esattamente come prima! Molto meglio scegliere un buon mascara! E lasciare parlare per una volta il nostro silenzio……